Nel giorno di San Valentino gli inquietanti dati sulle violenze alle donne. Al via la campagna della Polizia "Questo non è amore"

di redazione 14/02/2017 CULTURA E SOCIETÀ
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IN foto alcune delle donne uccise nel 2016 dai propri uomini 

Nel giorno in cui tutto il mondo celebra l'amore, la Polizia di Stato sceglie di stare vicina alle donne con un'equipe in prevalenza composta di donne e formata da personale di Polizia specializzato, da medici, psicologi e da rappresentanti dei centri antiviolenza.

Secondo i dati diffusi da Polizia, Carabinieri, ogni tre giorni e mezzo avviene in media l'omicidio di una donna in ambito familiare o comunque affettivo, mentre ogni giorno, sempre ai danni di donne, si registrano 23 atti persecutori, 28 maltrattamenti, 16 episodi di percosse, 9 di violenze sessuali.

    Questi più in dettaglio i dati di tutte le forze di polizia: 

- gli omicidi di donne in ambito familiare sono stati 117 nel 2014, 111 nel 2015, 108 nel 2016; 
- gli atti persecutori (circa il 76% in danno delle donne) 12.446 nel 2014, 11.758 nel 2015, 11.400 nel 2016; 
- i maltrattamenti in famiglia (circa l'81% in danno delle donne) 13.261 nel 2014, 12.890 nel 2015, 12.829 nel 2016; 
- le percosse (circa il 46% in danno delle donne) 15.285 nel 2014, 15.249 nel 2015, 13.146 nel 2016; 
- le violenze sessuali (oltre il 90% in danno delle donne) 4257 nel 2014, 4000 nel 2015, 3759 nel 2016.
    
   Oltre alla tutela offerta dalla legge, che va dagli strumenti dell'ammonimento al divieto di avvicinamento fino ai domiciliari e al carcere per i casi più gravi, la battaglia più importante si gioca sul campo della prevenzione in cui la Polizia di Stato è impegnata, non solo nel contribuire attraverso l'informazione al superamento di una mentalità di sopraffazione, ma a fare da sentinella per intercettare prima possibile comportamenti violenti e intimidatori.   

   Riparte nel giorno di San Valentino la campagna della Polizia di Stato "...questo non é amore" che prevede in tutte le province italiane camper, pullman, gazebo e altri momenti d'incontro per rompere l'isolamento e il dolore delle vittime di violenza di genere. "Se ti ricatta ... non è amore. Se minaccia te o i tuoi figli ... non è amore. Se ti isola, umilia, offende ...non è amore. Se ti perseguita con mail e sms ossessivi ....non è amore. Se ti prende con violenza quando non vuoi ... non è amore. Se ti chiede "l'ultimo appuntamento" ...non è amore. Se ti uccide ...non è amore".

  Un'idea, quella del progetto 'Camper' contro la violenza di genere che, partita a luglio del 2016, in circa sei mesi in 22 province italiane ha consentito di contattare oltre 18.600 persone, in maggioranza donne, diffondendo informazioni sugli strumenti di tutela e di intervenire su situazioni di violenza e stalking che diversamente sarebbero potute rimanere ingabbiate nel dolore domestico.

Ma non c'è bisogno di arrivare ad atti di violenza estremi o pesanti, la violenza sulle donne in ambito affettivo si realizza in modi molto più subdoli e silenziosi. Quotidiane umiliazioni, mancanze, ricatti psicologici e morali sono purtroppo il pane quotidiano che migliaia di uomini offrono nei confronti delle donne con cui vivono, sono sposati o delle quali dicono di essere innamorati. Una realtà socio-culturale che deve essere scardinata a partire dalle istituzioni di prossimità. Famiglia e scuola possono e devono fare tanto per cominciare a invertire questa tragica direzione. 


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